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La Storia dei Rally.....dalle origini.....

Discussione in 'La Storia dei Rally' iniziata da pietroz, 4 Gennaio 2012.

  1. pietroz

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    Mi piace pensare che tutti gli amanti di questo Meraviglioso Sport conoscano l'origine dei rally....come sono nati grazie all'idea di qualche Geniale Organizzatore (non credo che tale idea sia venuta da quella che poteva essere, se c'era, la corrispondente della nostra csai).
    La mia memoria mi porta agli anni 60 dove, tra le altre corse su strada, erano in essere le gare di regolarita'.
    A qualcuno, non chiedetemi chi...purtroppo non lo ricordo, venne in mente: perche' non fare velocita' pura in determinati tratti del percorso?
    Idea Geniale.....prime prove nelle cave.....poi inizialmente un po' timorosi sulle strade....e via alla grande !!!!
    Ovviamente con qualche problemino...allora vigeva che la media oraria (anche nella PS) non dovesse superare i 50 Km orari.....be' penso che oggi si possa dire (cio' che allora tutti sapevano) che sulla carta i km di PS erano 30...in realta' erano 10......cioe' non era ancora accettato da chi doveva dare i permessi che le PS fossero velocita' pura......
    La risposta del pubblico fu' piu' che straripante e questo porto' al "Fenomeno" rally che entro' in poco tempo di prepotenza nel mondo dei motori.
    Certo era appena nato e le regole di sicurezza di allora possono sembrare superficiali rispetto a quelle di oggi.
    Ma la mentalita', il modo di pensare e di vivere di allora non era certo quello di oggi (con lati positivi sicuramente...ma anche con tanti lati negativi).
    Poi bisogna anche considerare le prestazioni delle auto di quegli inizi.
    Ricordo perche' viste con i miei occhi: auto come quelle di serie, sedili compresi, sui quali veniva aggiunta una foderina con "salsicciotti" laterali a mo' di "anatomico".
    Gomme di serie ed assetto ben poco differente.....
    Lunghezza dei Rally...infinita...2...3.....4...giorni....Km a iosa....il concetto era che oltre alla velocita' nelle PS l'altro elemento importante era l'affidibilita' del mezzo ed essa non era risparmiata anche nei trasferimenti tanto erano "tirati".
    Allora anche se rompevi il parabrezza potevi continuare....non usavi tuta ignifuga (venne resa obbligatoria dopo la morte di...Garzoglio se ricordo bene).
    L'elenco di partenti superava molto spesso i 300 Concorrenti (5 ore di passaggi)......ad un San Martino di Castrozza ricordo 360 partenti....(vorrei tanto avere ancora quei negativi....ma questa e' un'altra storia).
    Cosa MOLTO importante era uno Sport accessibile a tanti....al 95 % o piu' le auto erano di proprieta' e curate dallo stesso proprietario....e non si venga a dire che allora erano insicure...TUTTE BALLE....
    Poi tutto si e' evoluto (misure di sicurezza incluse).......e piano piano ma perdendo un piccolo pezzo per volta di quella che era l'ESSENZA dei rally si e' arrivati ai rally odierni.
     
  2. rally

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    ho promosso il tuo post ad articolo, io non posso contribuire alla discussione perchè la mia passione non mi porta a quegli anni... in realtà non ero ancora nato, ma per me è stata una piacevole lettura
     
  3. Daniele Grechi

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    La Storia

    Grande Pietro!!!!!!
    Finalmente uno dei miei....padri rallystici! Anche se sono un pò più giovane di te sono rallysta dalla nascita,mi sono appassionato anzi innamorato che correvano le fulvie ed i 124, ho visto nascere stratos,131,037,S4 ecc. ecc. ed ho cominciato giovanissimo con le assistenze fino a...guidare e navigare,e come già scritto in altra discussione sono un fan dei piloti e delle macchine di ieri e mi piacerebbe che i più giovani conoscessero meglio le origini ma anche le atmosfere di una volta del nostro meraviglioso sport. Consiglio la lettura dei seguenti libri: Rally(Maurizio Verini/Longanesi),il Rally(E.De Vita/De Agostini),La coda del Drago(Sandro Munari/Edis),Alen(C.Cavicchi/Conti ed.) e Rally dell'Isola d'Elba vol 1e2(Ulivelli-Parra/mgs edizioni) lo so che è roba vecchia come me ma per chi li trovasse....sono trattati di storia......Ciao
     
  4. Klaudia96

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    Un "anticipo" di rally, arrivava già dagli anni 50...ora non ricordo chi me lo aveva raccontato, ma alle origini dei rally, non c'erano gomme apposta, adatte al tipo di strada e alle condizioni climatiche e siccome si trattava di uno sport che stava solo nascendo, erano previsti percorsi a volte molto lunghi, senza sosta e alcune volte, certe vetture erano costrette a fermarsi perchè le gomme si scaldavano troppo e venivano raffreddate con stracci bagnati di acqua...
    Io all'epoca non c'ero, ma se era veramente così, doveva essere comunque bello, riuscire ad arrivare alla meta superando certi inconveniente, che credo che per l'epoca fossero abbastanza grossi. Penso che questo accadesse qualche volta, magari solo nei mesi più caldi,però quello era il rally dell'epoca.
     
  5. Michael Merlari

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    IO dovrei fare parlare il mio papi io ho solo 27 anni ma la passione ce l'ho da quando ho 3 anni e non la smettero maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii XD il mio papi è da 37 anni che segue con frenesia i rally e anche lui non semetterà maiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii se riesco lo faccio scrivere
     
  6. A T RACING TEAM

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    Puoi fare che lui detta e tu scrivi :D , dai facciamo questo esperimento ci piace sentir parlare del passato ;)
     
  7. pietroz

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    Ti ringrazio Daniele...come ringrazio di cuore tuti quelli che hanno apprezzato questo...sfogo da "nostalgia canaglia" sui tempi che furono.
    Proprio un altro mondo, altra mentalita' e modo di VIVERE le gare dal momento in cui si decide di partecipare.....sabati (quando liberi dal lavoro) e domeniche dedicati a stringere bulloni a guardare e riguardare la vettura per cercare di trovare il particolare che magari puo' crearti problemi in gara...e l'amico meccanico che ti fa' l'ultima messa a punto del motore... (grazie Mauro)e l'amico carrozziere che ti fa' l'ultima saldatura o a volte molto di piu' (grazie Bergaminelli) e l'amico meccanico che la domenica ti lascia usare il ponte nella sua officina (grazie Umberto)...era un modo di "vivere" i rally, la tua passione... che hanno avuto anche il grande pregio di permetterti di stringere amicizie che non si sciolgono col il passare degli anni e che restano tuttora vive.
    E' meglio che smetta di scrivere....se do' via libera ai ricordi di quando ero semplice spettatore, poi naviga, poi lato guida.....fino ai tempi odierni Ufficiale di gara...be' mi sa' che scriverei per tutta la notte...e non basterebbe ancora.
    Ciao a tutti !
     
  8. Daniele Grechi

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    Grazie a te Pietro di raccontare e ricordare i veri rallyes,dove c'erano piloti(e uomini)veri,dove arrivare anche ultimi era come vincere,quando fra piloti non si era avversari ma AMICI e ogni controversia finiva...al bar,quando le gomme erano solo tonde e nere,e si correva senza cellulare ma con martello,pinze e fil di ferro,quando all'assistenza invece del gazebo non avevi manco l'ombrello, quando.....eravamo più giovani.......ciao:(
     
  9. pietroz

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    Grazie a te Daniele che con le tue risposte mi hai "intrappolato"..e quindi i ricordi sono tornati alla mente.....che dire altro ...ci sarebbe tanto da dire...ma qui ci vorrebbe uno scrittore di libri....ho tanti ricordi confusi nella mente...non riesco a tirarli fuori uno ad uno per poterli esprimere ai lettori.......come quello del conduttore ed unica persona in auto sulla 500....(di allora ovviamente.....allora era ammesso anche un unico conduttore.....)....ricordo la piantina stradale fissata sul cruscotto e ricordo anche tanti applausi per lui....in fondo la sua sfida l'aveva vinta....da solo ed al traguardo !!!!!
    Era come giustamente dici....arrivare anche ultimi al traguardo...ma arrivare....questo, anche solo questo ti appagava.....
     
  10. skulason

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    :3_CRY_24: Pietroz, son tempi passati... i rally sono nati come raid, tipo la Liegi-Roma-Liegi, poi le gare nostrane, tutte su sterrato, le prime gare su asfalto le fecero in Francia...
    Se si guardano le foto, si capisce che con la media dei 50 kmh, ben poche volte finivamo a zero, erano piste da trattori, vorrei vedere oggi con le tavole a ruote attuali, vedere Pat Moss in gonnellina era straordinario e che facce stravolte a fine gara e non per sostanze di supporto...
     

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