si corre dal: 31 Luglio al 3 Agosto Validità: FIA World Rally Championship for Drivers and Co-Drivers FIA World Rally Championship for Manufacturers FIA WRC2 Championship for Teams FIA WRC2 Championship for Drivers and Co-Drivers FIA WRC2 Production Car Cup for Drivers and Co-Drivers FIA WRC3 Championship for Teams FIA WRC3 Championship for Drivers and Co-Drivers FIA Junior WRC Championship for Drivers and Co-Drivers Drive DMack Fiesta Trophy 2014 Fondo: Sterrato Albo d'oro 2013: Ogier-Ingrassia su Polo Wrc sito web: Rally Finland Guida Rally 1: link PDF classifiche online: Lista iscritti: 4 Luglio 2014, pubblicazione della bozza ( soggetta ad approvazione FIA ) Tabella Tempi e Programma rally:
Nel 2004 quando andai ricordo che la ps Mokkinpera c'era e ci andai,ricordo ancora la prima ps vista del Finlandia fu una vera emozione. Gara bellissima che consiglio vivamente a chiunque abbia solo il pensiero di andarci
gara veloce come in Estonia, se si sbaglia si fa molto danno Test Neuville leggete alla fine, ha fatto danno!
Come vuole ormai la consuetudine, la FIA si dimostra a tratti estemporanea, se non addirittura totalmente fuori dalla realtà, proponendo soluzioni tutt'altro che intellegibili agli appassionati, che, vivendo di quotidianità, ma anche di ragionevolezza, si accorgono dell'assurdità di diverse proposte. L'articolo di David Evans (http://www.autosport.com/news/report.php/id/115101), riproposto da Carlo Canova su rally.it, lascia sinteticamente trapelare quanto sia chiara l'incapacità di allargare il bacino di spettatori del WRC. Le soluzioni sono molteplici, come lo sono le cause, del resto è un fatto noto. Ma i tempi sono stretti e bisogna avere il coraggio delle scelte: folle proporre l'introduzione del segmento D al posto del segmento B (attraverso una limitazione delle dimensioni massime consentite) come traccia per il futuro del WRC. La strada migliore è da cercare nel segmento C, il più dinamico assieme al B. Proporre un settore che non fa più il mercato (non sono più tempi per i modelli di fine anni 90', è chiaro), le berline non sono più il piatto forte del mercato, sono una costola importante, ma i dati dimostrano quanto sia calante la loro forza. E' da augurarsi che le squadre attuali rigettino questa proposta, perchè sarebbe autolesionistico per i costruttori intenzionati a fare il proprio ingresso nel WRC, i quali, probabilmente, potrebbero rivalutare le proprie scelte. Vogliamo forse far correre la Passat? Il WRC è cambiato, non è più la cassa di risonanza dei marchi tradizionalmente sportivi.
Non è più la cassa di risonanza dei marchi tradizionalmente sportivi perchè l'attuale regolamento li ha tagliati fuori.. vedasi in primis Subaru e Mitsubishi (lasciando stare il discorso della crisi economica ovviamente) Passare al segmento D come giustamente dici taglierebbe di netto anche coloro che sono dentro in questo momento. Un ritorno al passato col C, oppure il mantenimento del B ma con il ritorno ai cari vecchi 2.0 Turbo sarebbe per mio conto il compromesso ideale. Per quanto riguarda il discorso pubblico, basta semplicemente creare eventi che siano adatti a trascinare anche i non appassionati, che incuriositi abbiano la possibilità di avvicinarsi mano a mano a tale sport (es. la Helsinki Battle qui in Finlandia mi è sembrato un buon appuntamento, come potrebbe esserlo ad esempio una Power Stage sul circuito di Montecarlo come si faceva anni fa, oppure la Circus Maximus in Germania), dare la possibilità al pubblico di vedere e toccare con mano cosa è un rally, altrimenti resterà uno spettacolo di nicchia per puri appassionati e nulla più.
Bisogna anche decidere da che parte stare (la FIA ha deciso negli ultimi anni una politica sportiva particolarmente accomodante nei confronti dei team, specie i grandi gruppi come Citroen, si veda il WTCC): si critica, anche comprensibilmente, il lungo trasferimento da Cagliari ad Alghero, salvo poi elogiare l'effetto calamita di una super speciale vituperata sì, ma che ha vantato un afflusso di trentamila spettatori. Numeri, in pratica, neppure raggiunti da alcuni gran premi di Formula 1 (India e Corea hanno totalizzato nel 2013 un afflusso minore): peccato che solo il capoluogo sardo poteva garantire un simile pubblico. Sia per quanto concerne i marchi strettamente "sportivi" -definizione in parte generica, ma chiara- che per i propulsori ribadisco la mia posizione. Sia per motivi eminentemente di buon senso, sia perchè, anche in questo caso, bisogna avere il coraggio delle scelte. In termini reali e pratici, bisogna affacciarsi a chi si candida. Se gli investimenti in motorsport sono pochi, è inevitabile una concertazione diretta con alcune squadre che si impegnano direttamente a investire capitali. E di qui nasce la politica accomodante della FIA, che certo fatica a mettere tutti d'accordo. Se però Subaru e Mitsubishi sono stati "tagliati fuori", come sottolinei, la connotazione del regolamento non può non cambiare, anche in virtù del fatto che, contemporaneamente, il WRC deve stare dentro la modernità. Altrimenti rischia di trasformarsi in un prodotto obsoleto. Ed è per questo che è impossibile riproporre gli inattuali motori di cui erano dotate precedentemente le vetture, così come è anacronistico rilanciare un segmento fiacco. La Mitsubishi ha smesso di produrre berline, perchè i costi di realizzazione sono alti e, anche se la vocazione sarebbe quella nota, non è più sostenibile, il break-even point probabilmente non verrebbe neppure superato. Figuriamoci se l'intenzione del marchio sia quella di lanciarsi in una delirante avventura nel WRC, che ormai è solo alla portata dei gruppi più grandi. Spiace dover cancellare un passato molto più rigoglioso con un colpo di spugna, ma i tempi sono cambiati e l'industria corre. La sostenibilità di progetti vincenti, ormai, è alla portata di pochi: la Volkswagen ha alzato il livello e si è visto, fin troppo chiaramente, che tornare indietro sarà difficile, perchè l'asticella della competitività ha subito uno sbalzo consistente verso l'alto. La crisi economica ha un'influenza nel definire i nuovi equilibri, eccome. Dietro la maschera del budget cap c'è un'architettura di costi incredibilmente restrittiva, all'insegna di un darwinismo che mangia i più piccoli o li estromette.
Vado fuori argomento ma una domanda sorge spontanea se la FIA va alla ricerca di nuove regolamentazioni,anzichè partorire anzi pensare certe scelleratezze (come auto da gara nel segmento D) perchè non aprire a carburazione diverse da Benzina e Diesel ? I Rally storicamente sono stati precursori per alcuni dettagli poi trasportati sulle automobili di serie in questo caso mi sembra che la FIA non recepisca più questa politica. Certo oramai c'e' poco da inventare ma aprire a nuovi carburanti e magari sperimentare nuove forme di sicurezza (integrare dei gps alle vetture non solo per il lasso di una gara),la FIA dovrebbe precorrere i tempi non adeguarsi nel seguirli. Invece sono convinto che il prossimo anno verranno ritoccate quelle stupide regole come la power stage (la faranno più lunga,più corta,a mezzogiorno a mezzanotte,in città o in motagna,in diretta o in differita) la politica della FIA è creare i problemi non risolverli.
interessante la tua veduta Norman, anche se penso che il campo dei diversi carburanti siano più le gare di durata che i rally (vedi Audi Diesel, e Hybrid vari) d'accordo sul discorso che rally ha rappresentato modernità e nuove soluzioni in passato (4WD su tutto), ma in questo momento alla fia penso interessi di più il rilanciare il WRC con nuove case, più che addentrarsi in nuove normative su presunte novità che non farebbero altro che creare altro caos in un ambiente già caotico di suo.. per concludere, facendo i complimenti ad F150 per l'intervento, mi permetto solo di dissentire su due punti: non considero personalmente il vecchio caro 2.0 Turbo come un motore così obsoleto, sarà perchè io stesso ne guido uno e quindi sono di parte, ma anche perchè vedo e sento molti modelli di macchina di ogni segmento che usa questa unità; più difficile, e secondo me è quello che intendi tu, adattare un tale motore ad una macchina "piccola" quali Polo, DS3, Fiesta ecc.. Non credo che la sostenibilità di progetti vincenti è alla portata di pochi, diciamo che la sostenibilità di progetti vincenti è alla portata dei pochi che veramente credono al 100% nel WRC, ed in questo momento solo 2 squadre su 4 ci credono veramente (Citroen regge per il blocco dei regolamenti e per Abu Dhabi, Ford si è defilata, e bisogna ringraziare Wilson se corrono ancora. Mini è il classico esempio di macchina più che buona, ma da un appoggio alla casa madre venuto meno, quindi al non crederci più nel futuro di questa disciplina). E nel passato ci sono esempi ancora più vividi di fallimenti per progetti sbagliati o approssimativi: Suzuki SX4, Hyundai Accent, Citroen BX4... OT concluso!!
Vedendo alcune gare correre auto diesel (ridicole e assolutamente non performanti) troverei più interessante vedere una vettura performante come potrebbe essere quella che usa Basso,certo è un caso unico ma se vince gare Cir può ben figurare anche in gare FIA (praticamente aveva vinto anche il Sanremo).
Per chi ha Instagram può vedere immagini dal vivo direttamente dal nostro inviato in Finlandia basta seguire Rally.it