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Dakar 2017

Discussione in 'Rally Raid' iniziata da F150, 6 Settembre 2016.

  1. TwoStroke

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    Intanto, notizia di qualche giorno fa ormai, gli organizzatori sono in contatto con il Perù. Vedremo.
     
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  2. F150

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    Si, ho letto, non so che peso dare alla notizia però: non se ne è parlato molto, la notizia è stata diffusa da un ministro locale. Ogni anno è così, fra febbraio ed aprile c'è molto entusiasmo, che poi scema quando uscite "politiche" che ognuno giudica a propria preferenza, si scontrano con richieste economiche fuori portata. Il Perù è desiderato da ASO perché consente di risolvere -una volta per tutte- il problema della poca sabbia con percorsi di alto livello e tratti di dune davvero difficili da attraversare. Ora che però si è aperta la sponda Paraguay -e non solo- forse l'interesse potrebbe leggermente calare.
     
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  3. F150

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    Su Motorsport (edizione italiana, è giusto precisarlo) si fa riferimento alla prima riunione FIA nella qua sarebbe emerso che la direzione da intraprendere è quella di unificare per i piloti prioritari la trazione (solo 4x4) ed alimentazione, solo benzina (turbobenzina), dal 2019.
    Finché non si vede la ratifica nei regolamenti 2018-19, è meglio aspettare. Modifiche anche alla Coppa del Mondo Cross Country.
    E' chiaro, in ogni caso, che la Peugeot è sempre più fuori dalla Dakar. Su questo nessun dubbio e poche speculazioni. Si guarda già altrove, verso il WEC. 2018 sarà il probabilissimo anno di uscita.
     
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  4. McFrank

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    Secondo me è una giusta decisione. Quindi dici che fanno l'ultima Dakar e addio o mollano subito?
     
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  5. TwoStroke

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    Improbabile, ma è come se Peugeot lo sapesse.
    Infatti il loro ritiro da qui a breve era giá stato evidenziato tempo fa.


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  6. F150

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    Ti ha risposto bene @TwoStroke. Il punto è in discussione da tempo e l'insofferenza Peugeot alla Dakar 2017 sui restrictor è li a dimostrarlo. Personalmente, a me è sempre piaciuta la formula massima diversificazione a patto di non cambiare regolamento ogni anno per bilanciare le prestazioni. Si fa bene, ma una sola volta. Il regolamento era palesemente sbilanciato sui 2Wd anche perché questi erano preparati essenzialmente da privati. Pur di evitare litigiosità e correzioni ingiustificate, meglio uniformare. Da cui s'imparano due cose:
    1) I regolamenti non si cambiano ogni giorno, i costruttori non apprezzano;
    2) Il punto 1) ha alla radice il fatto che i regolamenti ASO(e non solo, ma transeat) sono scadenti.
    In ogni caso, Peugeot ha fatto contenti i costruttori impegnati nel lungo termine, sapendo di doversi disimpegnare nel 2019 o subito dopo la Dakar 2018.

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  7. McFrank

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    Secondo me alla fine hanno fatto bene. Seguo anche altre categorie in cui comunque quando vengono accettati o fatti omologare mezzi un po' troppo diversi, alla fine succede che si ricorre a BOP (balance of performance) che non fanno altro che creare polemiche perché c'è sempre chi si ritiene svantaggiato. Fare un regolamento unico spazza via ogni dubbio e creare una competizione meno artificiale a mio parere.

    Chissà quindi cosa farà Mini in futuro, dovranno rifarsi un motore tutto nuovo immagino...
     
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  8. TwoStroke

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    Unificare i motori può giovare o meno;
    In una competizione come questa, a parer mio, la diversificazione dei mezzi era proprio il fulcro della gara, rendendola piacevolmente interessante.
    Con l'introduzione del Sud America le tappe sono già piuttosto rimandabili al WRC, unificando i motori non vorrei andasse a finire come se avessimo un Rally su lunga distanza e non più un Raid.
    Non so se ho reso l'idea, ma per me quella è una strada pericolosa da intraprendere.
     
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  9. F150

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    Uniformare le condizioni di partenza (motori turbobenzina e trazione integrale) permetterà di non avere situazioni dubbie e poco chiare. Il problema è il seguente: i percorsi cambiano in modo significativo molto frequentemente, dunque il rischio di far vincere una Dakar perché il percorso è favorevole è concreto. La Dakar 2013, senza il famoso errore commesso da Al Attiyah, se la sarebbe presa il qatariota, senza dubbio. Era molto sbilanciata verso i 2WD, al punto da portare all'apice anche un pilota semi-am come Chabot. La Dakar africana, invece, pur avendo subito modifiche negli anni, il nocciolo duro non l'ha mai perso. Secondo me la proposta crea un sensato "vincolo esterno" a delle figure che invece per anni hanno giocato con le brida e le masse.

    Per il resto, però, sono completamente d'accordo e mi ripeto volentieri: la diversificazione delle scelte tecniche ha sempre rappresentato lo spirito della Dakar. Ormai è l'ultimo regolamento a cedere, perdendo un pezzo di fascino. La Dakar piace perché non è (non dovrebbe essere) una competizione troppo tecnica. E sicuramente mancherà qualcosa nello stile Schlesser vs Mitsubishi.
     
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  10. McFrank

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    Io sono d'accordo sul diversificare, non sono un esperto di regolamenti e non so come erano bilanciati in precedenza: ho scritto che era meglio così perché a questo punto è meglio vedere una sana competizione dando la possibilità anche a team non troppo ufficiali di potersela giocare almeno sullo stesso piano tecnico. Peugeot con le sue vetture ha ucciso un pochino la competizione, poi della serie "ciao e grazie, abbiamo vinto tutto" e questa cosa mi dà fastidio perché quando sentono l'odore di poter sfruttare un regolamento a favore, prendono subito la palla al balzo.

    Vediamo cosa ne esce fuori in futuro ;)
     
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  11. TwoStroke

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    F150 ha sicuramente centrato nel segno. La diatriba tra Schlesser contro le Mitsubishi è stata, probabilmente, il fatto che ha portato all'apice dell'interesse ( oltre ovviamente alla bellezza della gara stessa) la Dakar di fine/inizio anni '90.
    Dei favoreggiamenti li avremo sempre finchè ci saranno motori e tecnologie diverse, anche se magari non sono intenzionali. Sicuramente con l'unificazione si porterebbe quasi allo stesso livello tutti i veicoli eliminando il problema; ma torno a ripetere che sarebbe una gara che perderebbe il suo fascino.

    Onestamente spero che vada in porto il contratto con il Perù, così da avere sicuramente più sabbia.
     
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  12. F150

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    Smentendo lo scetticismo che avevo mostrato qualche tempo fa, è stata confermata la partenza della quarantesima Dakar in Perù il 6 gennaio. Si passerà poi in Bolivia e si finirà anche quest'anno in Argentina. Non molto altro è stato detto e devo dire che rispetto agli anni scorsi la presentazione primaverile si è limitata ad esprimere solo linee generali (mentre in precedenza veniva presentato un tracciato di massima). Niente Paraguay, tra l'altro.
    News: Dakar
    C7cx5XuXUAAyFyc.jpg
     
    #112 F150, 22 Marzo 2017
    Ultima modifica: 22 Marzo 2017
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  13. A T RACING TEAM

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    Nemmeno il tempo di finire a già ripartono per l'anno prossimo? ;):D
     
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  14. TwoStroke

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    Mi hai anticipato @F150
    Sono sorpreso che sia stato eliminato il Paraguay. Tuttavia sono curioso come reagiranno le case e come schiereranno le vetture. Ci saranno svolte importanti? lo spero...
     
  15. F150

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    Purtroppo (come sai) sono sempre impegnatissimo e in questo caso ne so quasi esattamente quanto chi legge le riviste specializzate: l'ingresso nel 2017 in Paraguay doveva essere una sorta di testa di ponte, ma si è valutato (presumo) che forse non c'era troppo da estrapolare, tenendo conto sempre del fatto che il percorso deve (possibilmente) rimanere il più intatto possibile. Ho letto che con buona probabilità si ricalcheranno PS simili a quelle viste l'anno scorso in Bolivia e questo sarà indiscutibilmente fonte di fortissimo malcontento.
    Come se non bastasse, non è piaciuto l'operato dell'organizzazione, dalla preparazione del percorso fino alla gestione delle posizioni di partenza e dei trasferimenti. Nella categoria camion minacciano l'uscita i Man olandesi (EurolVeka), i De Rooy (hanno un Trakker in vendita) e pure i Kamaz (per i motori).
    I nodi vengono al pettine: regole contradditorie e forte incertezza non piacciono a nessuno. Qualcosa cambia, ma vista la presenza della Bolivia non mi sorprenderei se si contraesse ancora di più il numero di partenti.
     
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  16. TwoStroke

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    La questione camion è davvero incredibile... in questo modo si sta uccidendo piano piano una categoria senza rendersene conto.
    E' tutto da vedere. La mia mente è proiettata ancora verso l'Africa, quindi sono dell'idea che se si aggiunge sabbia e dune cresce l'interesse. Le scelte di quest'anno sono state discutibili e anche un po' forse dettate dalla sfortuna (meteorologicamente parlando).
    Ci sono diverse opportunità che si posso estrapolare da quelle terre e quello che mi preme è che la "Dakar" diventi solo un fenomeno per il business e non più la gara più dura del mondo come lo era anni e anni fa.
     
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  17. F150

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    Si può pure tentare di far convivere un buon business con un prodotto sportivo di buon livello. Non è sempre facile, ma talvolta si possono fare coesistere le due realtà. Il punto penso sia sempre quello, la massa critica la Dakar la può fare solo ripensando strutture di governance e norme che regolano l'intero evento. Detta così, è frase di pura circostanza, ma credo di essermi già espresso in materia e penso pure che sia piuttosto evidente che ad ogni Dakar emergano falle in tal senso. E' evidente e ne sono anche consapevoli, in realtà. Il salto non avviene perché Dakar è un brand di altissimo valore che vive di rendita. Ma il gap è tutto immateriale, di competenze, di capitale umano. E prima poi più di qualcuno si stancherà della perdurante incertezza prodotta da una pessima organizzazione.

    Basterebbe rimettere in fila Perù, Cile e Argentina per assemblare un buon pacchetto. Dato per scontato che il secondo nel medio termine non rientrerà, vale la pena di guardarsi altrove. Ma la formula che è uscita nel 2012 è risultata davvero straordinaria ed è un peccato che non siano più riusciti a ritrovare il bandolo della matassa, tra eccessi da un lato (2013, troppo facile), da un altro (2014, troppo difficile) o da un altro ancora (2016, Dakar amorfa).
     
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