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Gruppo B

Discussione in 'Gruppo B' iniziata da teo89, 9 Febbraio 2010.

  1. teo89

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    1982
    Il 1982 è, senza dubbio, un anno molto importante per la storia dei rally. I motivi sono molteplici. I vecchi gruppi 1, 2, 3 e 4, rappresentati a cavallo tra gli anni '70 e '80 da gloriose vetture quali la LANCIA STRATOS, la FIAT 131 ABARTH, la RENAULT ALPINE la PORSCHE CARRERA e altre ancora, spariscono definitivamente dal panorama rallistico lasciando il posto ai nuovi gruppi N, A e B. Il gruppo N, presente ancora oggi, rappresenta quella categoria di vetture Turismo di serie derivata da modelli costruiti in almeno 5000 esemplari nell'arco dell'anno e, per le quali non sono ammesse modifiche alle caratteristiche originali. In altre parole, le vetture che abitualmente l'utente utilizza nelle proprie esigenze quotidiane ma con i dovuti accorgimenti tecnici di sicurezza (roll bar, sedili anatomici, estintore, ecc.).
    Il gruppo A, invece, rispetto al gruppo N, concede la possibilità di elaborare la vettura in maniera più dettagliata senza però l'aggiunta di materiali non conformi all'originale. Il gruppo B, infine, rappresenta la vera novità per le case automobilistiche le quali possono dare vita a dei veri prototipi da competizione dopo aver ottenuto l'omologazione con solo 200 esemplari costruiti. In questa categoria rientrano le cosiddette vetture "monstre" che, nel corso degli anni hanno saputo raggiungere notevoli prestazioni di potenza. Basti pensare che, nel 1986, anno dell'ultima apparizione sulla scena iridata, alcune vetture quali la LANCIA DELTA S4, la PEUGEOT 205 T16 e l'AUDI QUATTRO superavano abbondantemente il tetto dei 500 CV. Questa impennata tecnologica è stata resa possibile grazie all'intelligenza, all'esperienza e alla fantasia dei tecnici i quali, utilizzando materiali compositi per i telai e per le parti meccaniche, hanno saputo sviluppare soluzioni tecniche che ancora oggi sono alla base per la costruzione di una vettura vincente. Stiamo parlando, in particolare del turbo e della trazione integrale.

    Di tutto questo i tecnici dell'AUDI sono i promotori. Nel 1982, infatti, la casa Tedesca si presenta ai nastri di partenza del campionato mondiale con una nuova vettura, un po' ingombrante, ma dal grande potenziale: l'AUDI QUATTRO. Questa macchina con un tris di piloti formidabili quali HANNU MIKKOLA, STIG BLOMQVIST e la superba MICHEL MOUTON, unica donna della storia ad essersi aggiudicata una gara del mondiale, si aggiudica subito il titolo iridato grazie alle vittorie ottenute in SVEZIA, PORTOGALLO, GRECIA, BRASILE, FINLANDIA E ITALIA mentre il campionato piloti è di WALTER ROHRL pilota OPEL di grande talento ed esperienza. Sempre una OPEL, l'ASCONA 400, si aggiudica il titolo Europeo grazie al dominio di TONY FASSINA simbolo del rallysmo italiano degli anni '70 assieme a MUNARI.
    Una nuova stella, comunque si affaccia per la prima volta sulla scena iridata. Si chiama LANCIA RALLY 037 e i suoi piloti ATTILIO BETTEGA e MARKKU ALEN. L'esordio avviene al Rally di Corsica. Durante la prima tappa il Trentino riesce, seppur per breve tempo, ad occupare la seconda posizione, contro ogni pronostico a favore di AUDI e OPEL. Poi, nella seconda, il fattaccio. La vettura n°1, nell'affrontare un dosso, urta violentemente una roccia con l'anteriore sinistro. Il navigatore, MAURIZIO PERISSINOT rimane illeso mentre BETTEGA resta intrappolato dentro l'abiltacolo per oltre mezz'ora con fratture multiple ad entrambe i femori e al ginocchio sinistro. La stagione rimane conclusa. MARKKU ALEN, invece, concluderà in 9° posizione dimostrando che, nonostante errori di gioventù la nuova berlinetta torinese possiede un grande potenziale. ALEN dopo un ritiro in GRECIA, per problemi al cambio e al telaio, in FINLANDIA e in ITALIA per la rottura del motore riesce finalmente a salire sul gradino più alto del podio. IL PACE NATIONAL RALLY 1982 , gara Nazionale Inglese, verrà ricordata per la prima vittoria della 037, un successo che, unito al quarto posto del RALLY RAC, sempre in INGHILTERRA, fa ben sperare per la stagione successiva. L'appuntamento con l'iride è solo rimandato.
    1983
    Il 1983 è l'anno della consacrazione definitiva. La neonata LANCIA RALLY 037, dopo il rodaggio durato mezza stagione 1982, infila una serie impressionante di risultati positivi, in ogni rally, in ogni campionato e su ogni tipo di fondo tant'è che al termine della stagione agonistica, grazie anche a piloti del calibro di WALTER ROEHRL, MARKKU ALEN e MIKY BIASION, sarà prima nel Campionato del Mondo, in quello Europeo e in quello Italiano.
    Le danze iniziano con il Rally di MONTECARLO, da sempre il Rally più prestigioso, quello che da solo vale quanto un mondiale sia per i piloti che per le case costruttrici che vi partecipano e che la cui cronaca completa è descritta nel capitolo "MONTECARLO 1983". La scuderia LANCIA MARTINI, orfana di BETTEGA , convalescente dall'incidente avuto in Corsica, ma con in casa il grande WALTER ROEHRL, strappato alla Opel con un contratto "interessante", centra il primo successo stagionale, umiliando l'AUDI, favorita alla vigilia. Quest'ultima, si rifarà subito dopo in SVEZIA e, successivamente, in PORTOGALLO, ARGENTINA e FINLANDIA, sempre con il prorpio pilota di punta HANNU MIKKOLA, Finlandese, che al termine della stagione, grazie anche ai piazzamenti ottenuti al RALLY di BANDAMA e al RALLY RAC, vinto comunque dalla seconda guida AUDI, STIG BLOMQVIST, sarà il vincitore della classifica riservata ai piloti. Tutto questo, comunque non basta. La scuderia Torinese, grazie all'esperienza dei propri uomini, dai dirigenti, ai piloti all'ultimo dei meccanici e soprattutto grazie ad una macchina davvero vincente, riesce ad ottenere di meglio. Vittoria assoluta nel RALLY di CORSICA, con MARKKU ALEN, nel massacrante RALLY dell'ACROPOLI, con WALTER ROEHRL, nel RALLY di NUOVA ZELANDA, ancora con il Tedesco e, per finire, nel trionfale RALLY di SAN REMO vinto a mani basse da ALEN sulle strade di casa. Lo squadrone AUDI, contro ogni pronostico, è, sconfitto e la LANCIA RALLY 037 entra nella storia dei Rally raccogliendo l'eredità della mitica LANCIA STRATOS la "bete à gagner" che tanto aveva ottenuto nelle precedenti stagioni.
     
  2. teo89

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    1984
    Il 1984 è un anno di rivincita per l'AUDI. Dopo le sconfitte ottenute nella stagione 1983, ad opera della LANCIA, anche su terreni favorevoli alla trazione integrale, la casa di INGOLSTADT si presenta all'appuntamento iridato con uno squadrone, composto da piloti del calibro di ROEHRL, MIKKOLA, e BLONQVIST e soprattutto con una nuova vettura : la QUATTRO SPORT. Questa vettura, nata alla fine del 1980 è stata la prima vettura da rally ad utilizzare la trazione integrale oltre ad un potente propulsore di 5 cilindri con turbocompressore. Inizialmente, la vettura tedesca equipaggiava un motore di 2109 cc, con una potenza di 360 Cv. circa. Questo modello, rivoluzionario per le corse su strada, denunciava però un notevole sottosterzo a causa del peso eccessivo (oltre 1200 Kg) e del posizionamento anteriore del motore. Tali inconvenienti hanno pregiudicato i risultati delle stagioni 1981-1983 a favore di OPEL e LANCIA, vere dominatrici del triennio citato. Nel 1984, però le cose sembrano cambiare e i tecnici di INGOLSTADT progettano un vettura denominata SPORT QUATTRO, più corta della precedente (2204 mm contro i 2524 mm) e con una migliore ripartizione dei pesi, ora distribuiti al 55 per cento sull'anteriore e al 45 per cento sul posteriore.
    La nuova arma tedesca, decisamente più maneggevole e con un motore portato a 450 cv, si pone al vertice della categoria, in fatto di potenza e di prestazioni. Tutti gli altri possono solamente guardare, LANCIA compresa, dal momento che la nuova vettura a trazione permanente, la 038, non è ancora pronta e la vecchia 037, con solo due ruote motrici non può più fare miracoli.
    Il campione del mondo, al termine di una stagione a senso unico, risulterà STIG BLONQVIST, pilota completo ed esperto, capace ancora oggi, dopo vent'anni, di stupire con una più sofisticata WRC. Lo Svedese grazie alle vittorie ottenute in SVEZIA, ACROPOLI, NUOVA ZELANDA, ARGENTINA e COSTA d'AVORIO, si laurea per la prima volta campione del mondo mentre il compagno di scuderia HANNU MIKKOLA, finlandese, ottiene la seconda piazza grazie alla vittoria in Portogallo e ai numerosi secondi posto dietro al Campione del Mondo. Alla Lancia non rimangono che le briciole e l'unico successo ottenuto da ALEN al Rally di Corsica non giustifica un'annata negativa per la casa Torinese. Bisogna correre ai ripari in un mondiale dove il terreno prevalente resta lo sterrato e la trazione integrale la strada giusta da seguire. Di questo parere sembra anche la PEUGEOT che schiera la propria arma in Corsica. La PEUGEOT 205 T16, affidata alle mani esperte di VATANEN è una vera bomba di potenza e tecnologia: aggressiva, leggera, con trazione integrale, motore turbocompresso posizionato centralmente rispetto al corpo della vettura e soprattutto maneggevole. Queste doti ne faranno, negli anni successivi, la vettura da battere. Lo squadrone transalpino si aggiudica il RALLY di SANREMO facendo intravedere, soprattutto all'AUDI, la propria superiorità. Sono tutti avvisati.
    Se le cose per la LANCIA sono andate male, in un mondiale avaro di successi, non vuol dire che la 037 sia da buttare; tutt'altro. La vettura torinese, ora evoluta nella meccanica e nel propulsore, si aggiudica con CARLO CAPONE il titolo Europeo, con ADARTICO VUDAFIERI quello Italiano OPEN, oltre a numerosi successi ottenuti su e giù per la penisola da piloti come GIANFRANCO CUNICO, alfiere della TAMAUTO, FABRIZIO TABATON, secondo nel campionato Italiano CIR, GIANNI CAPELLINO, vincitore della COPPA ITALIA PRIMA ZONA e di BERETTA vincitore della SECONDA. A loro il merito di aver dimostrato l'imbattibilità della 037 la dove non arrivano i super budget delle squadre ufficiali ma dove conta solamente la passione, il cuore e il piede pesante.
    1985
    Nata per vincere. Con queste due parole è possibile descrivere, seppur sinteticamente, la PEUGEOT 205 T16. Dopo il positivo debutto, avvenuto nel TOUR DE CORSE del 1984, nonostante alcuni problemi di gioventù si è capito subito che la vettura di SOCHAUX sarebbe diventata la regina dei rally. Questo grazie ad alcune soluzioni tecniche decisamente innovative per un'auto da rally. Motore a quattro cilindri di 1795 cc. e 350 CV, sovralimentazione mediante turbocompressore KKK e trazione integrale sono le caratteristiche vincenti di questo gioello. Inoltre una grande maneggevolezza grazie alla posizione del motore, posteriore-centrale, che permette alla francese una grande stabilità e una eccellente ripartizione dei pesi.
    La stagione agonistica, seppure tra mille incertezze, causa disaccordi tra l'AMC, Automobile Club Montecarlo e la FISA, comincia alla grande per la PEUGEOT. ARI VATANEN, pilota finlandese di grande talento, si impone nel Rally Monegasco a mani basse distruggento l'armata AUDI anche dopo aver pagato oltre 5 minuti ad un controllo orario. Il secondo posto della vettura tedesca, con RE WALTER ROEHRL, a 5'17'' la dice lunga sul grande potenziale della vettura francese, la quale, quindici giorni dopo, riesce ad affermarsi in SVEZIA e successivamente, con SALONEN, anche in PORTOGALLO mettendo una seria ipoteca sul campionato del mondo.
    Nella gara successiva, il RALLY SAFARI, si impone invece la TOYOTA, vettura poco performante ma assai robusta su terreni accidentati e alla cui guida c'è un giovane di belle speranze di nome JUHA KANKKUNEN. La LANCIA, che fino ad ora poco si era vista schiera tre 037 per ALEN, BETTEGA e PRESTON. Dopo un dominio iniziale guai meccanici privano alla gara torinese il successo finale che comunque non avrebbe pagato una stagione a metà.
    Si arriva coì al RALLY di CORSICA. La PEUGEOT schiera una nuova arma, la 205 T16 EVO2, migliorata nella meccanica (450 cv di potenza) e nella aerodinamica. Anche per la RENAULT c'è un nuova vettura : la SUPERCINQUE MAXI TURBO. L'AUDI, invece schiera una sola vettura in modo da concentrare tutte le energie su WALTER ROEHRL. La LANCIA, infine, decisa a fare bene su un terreno a lei congeniale, l'asfalto, schiera quattro 037 evolute per ALEN, BETTEGA, BIASION e ZANUSSI. Pronti, via! Il tempo di una sola speciale per vedere ROHRL K.O. a causa dei freni, che la gara consuma la propria tragedia. Durante la quarta speciale, la ZERUBIA, la LANCIA 037 di ATTILIO BETTEGA e MAURIZIO PERISSINOT, vola fuori strada in quinta piena centrando frontalmente una pianta. ATTILIO se ne va per sempre, portando con se il ricordo di un campione, schietto, genuino, capace di strabiliare con un volante tra le mani, come quella volta che, durante il MONTECARLO del 1980, con una piccola FIAT RITMO, vinse la mitica prova del COL DE TURINI davanti a gente come ROEHRL, WALDEGAARD e DARNICHE. Tutto il resto, non conta più. La PEUGEOT vincerà il mondiale marche e piloti, imponendosi anche in GRECIA, NUOVA ZELANDA, ARGENTINA, FINLANDIA e COSTA D'AVORIO, mentre il RALLY RAC, è all'appannaggio della LANCIA trionfale al debutto con una nuova arma: LA DELTA S4.
    Nel campionato Europeo, contrariamente a quanto è avvenuto nel mondiale, le vetture LANCIA impongono la propria legge. Nella classifica finale contiamo ben sette 037 su 10 a conferma che la vettura torinese è tutt'altro che finita. Le numerose gare del calendario se le sono spartite i piloti italiani a cominciare dal primo classificato, DARIO CERRATO, vincitore in COSTA SMERALDA, ELBA, BULGARIA e TARGA FLORIO; MIKY BIASION, primo in SPAGNA al COSTA BRAVA e al COSTA BLANCA; MAURO PREGLIASCO vincitore a CIPRO; ANDREA ZANUSSI trionfante ad ANTIBES; MASSIMO ERCOLANI vincitore a SAN MARINO e, infine, FABRIZIO TABATON vincitore a MADEIRA. Per il portacolori della GRIFONE ESSO, inoltre, grazie ai successi casalinghi è arrivato anche il titolo tricolore CIR a coronamento di una stagione ricca di soddisfazioni.
    Per concludere, parlando di rally nazionali, occorre dire che, nelle gare di COPPA ITALIA, suddivisa in 7 zone, nonostante le costanti vittorie di piloti al volante di LANCIA 037 quali CAPPELLINO in prima, ecc., i gruppi B non sono stati ammessi al punteggio finale da un regolamento poco chiaro e insensato e pertanto, nonostante i loro sforzi, anche economici, nessuno si è potuto fregiare del meritato alloro.
    La stagione 1985, pertanto, va in archivio. Una stagione soddisfacente solo a metà per il tricolore, per non dire nera se si pensa alla perdita di un VERO CAMPIONE qual'era ATTILIO BETTEGA. Il 1986 si prospetterà come un anno di rivincita in uno sport dove si sta affermando sempre di più la tecnologia esasperata nei confronti delle capacià dell'uomo.
     
  3. teo89

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    1986
    Il 1986 rappresenta, per la storia del rallysmo, una data davvero significativa. Con il termine della stagione, infatti, si chiude definitivamente il capitolo riguardante le vetture di gruppo B, voluto fermamente dalla FISA, Federazione Internazionale dell'Automobilismo a seguito dei fatti successi durante l'anno agonistico. Il campionato rally 1987, pertanto sarà disputato con vetture di gruppo A, automobili derivate dalla serie, quindi meno potenti e performanti ma decisamente migliori sotto il profilo della sicurezza. Ma come si è giunti a questa drastica decisione? La risposta sebbene semplice è frutto di una serie di decisioni difficili da prendere, ma dettate dal buon senso e dal rispetto per la vita. La scomparsa di ATTILIO BETTEGA, durante il Tour de Corse 1985 aveva lasciato un segno indelebile, non solo nel cuore degli appassionati ma soprattutto tra gli addetti ai lavori. L'incessante sviluppo tecnologico delle vetture di gruppo B stava raggiungendo valori prossimi a quelli della formula 1, sia in fatto di costi che in fatto di prestazioni. Le automobili, veri mostri a quattro ruote motrici, in determinate situazioni risultavano incontrollabili mettendo a repentaglio la vita dei piloti e degli spettatori. Occorreva, pertanto mettere a freno questa escalation per evitare danni irreparabili e, proprio a seguito di questi, si è deciso di dire basta.
    Il campionato del mondo, dopo la vittoria della LANCIA DELTA S4, all'esordio in INGHILTERRA, si preannunciava alquanto incandescente con la PEUGEOT pronta a ribattere con una 205T16 super evoluta e con l'AUDI che, con la QUATTRO SPORT S2, poteva vantarsi di avere la vettura più potente che sia mai stata costruita per i rally: 600 CV. Il RALLY di MONTECARLO, da sempre gara di apertura del mondiale, comincia bene per il TEAM MARTINI RACING. In un rally poco innevato ma con un fondo ugualmente insidioso, è la coppia TOIVONEN-CRESTO ad imporre la propria legge confermando che il binomio LANCIA-PIRELLI, in condizioni estreme, è quello vincente. La PEUGEOT, decisamente sconfitta, dovrà accontentarsi di un secondo posto che comunque vale oro, dal momento che sia ALEN (rottura del motore), che BIASION (incidente in trasferimento), si sono ritirati dopo essere stati costantemente davanti alle vetture del leone. Sul gradino più basso del podio troviamo infine, nonostante una gara senza lode, il finlandese MIKKOLA e l'AUDI per una stagione che sarà avara di soddisfazioni per la casa di INGOLSTADT.
    La PEUGEOT con KANKKUNEN si riprenderà la rivincita nella gara successiva, il RALLY di SVEZIA, vinto dopo i ritiri del compagno di squadra SALONEN, fuori sulla sesta PS. con la pompa dell'olio rotta e del connazionale TOIVONEN, fermo con il motore K.O. e con un MARRKU ALEN attardato da mille problemi al compressore volumetrico della LANCIA DELTA S4. Per le due squadre contendenti, a questo punto, è paritè assoluta nella classifica generale.
    Il RALLY del PORTOGALLO, gara successiva, avrebbe potuto essere per la LANCIA e per la PEUGEOT l'occasione della riscossa, ma un fatto molto grave ha cambiato le sorti della corsa e, come già detto, della specialità. Durante lo svolgimento della prima PS., la LAGOA AZUL, la FORD RS200 di JOAQUIM SANTOS, pilota portoghese esperto e preparato, esce di strada tra due ali di folla travolgendo un certo numero di spettatori. Il bilancio è terribile: tre morti e oltre trenta feriti, alcuni dei quali in condizioni gravissime. I piloti TOP, quasi impauriti dalla tragedia e dal terrore di causarne altre, nella estrema difficoltà di contenere gli oltre 500 CV. delle loro vetture strette fra la gente, decidono che la gara per loro debba fermarsi e rifiutano di continuare. Questo episodio, unico nel suo genere, resterà per sempre nella storia dei rally.
    Dopo il terribile shock, il circus iridato riprende a girare. Ma non c'è neanche il tempo di riprendersi, in un RALLY SAFARI vinto dalla TOYOTA con la LANCIA (che ha rispolverato la vecchia 037) e la PEUGEOT rispettivamente terza con ALEN e quinta con KKK, che ecco riapparire la tragedia. Nel RALLY di CORSICA, gara difficile, forse anche troppo per delle vetture da oltre 500 CV. Un altro campione, dopo ATTILIO BETTEGA, scompare tragicamente. HENRY TOIVONEN con il compagno SERGIO CRESTO erano al comando del rally, in una gara che probabilmente avrebbero vinto, quando per circostanze ancora oggi da stabilire escono di strada impattando contro alcuni alberi. Nel rogo della loro LANCIA DELTA S4 perderanno la vita lasciando un vuoto incolmabile e mille interrogativi sul futuro dei rally. La catastrofe del TOUR DE CORSE, accenderà molte polemiche che indurranno la FISA a cancellare, con un solo colpo, il gruppo B e il nascente gruppo S, successore del primo che avrebbe dovuto contare vetture più potenti e sofisticate.
    La PEUGEOT si schiererà contro queste decisioni, non potendo contare su di una competitiva vettura di gruppo A, ma il verdetto sarà unico e insindacabile. Il campionato, orfano di un protagonista, continuerà con l'alternarsi delle vittorie tra la PEUGEOT, vittoriosa in GRECIA e NUOVA ZELANDA con KANKKUNEN, oltre che in FINLANDIA e INGHILTERRA con SALONEN e la LANCIA prima in ARGENTINA con il fantastico MIKY BIASION e in AMERICA, nel RALLY OLYMPUS con MARRKU ALEN per la volata finale del titolo mondiale piloti, prima conquistato dal forte finlandese e poi tolto a favore del connazionale KANKKUNEN a seguito dei fatti accaduti nel RALLY di SAN REMO. La gara Italiana, terz'ultima del calendario, infatti verrà ricordata oltre che per il tris LANCIA con ALEN, BIASION e CERRATO, autori di una corsa senza errori, anche per la squalifica della PEUGEOT per aver adottato sulle proprie auto delle appendici aerodinamiche non regolamentari. L'amara decisione della FISA a campionato terminato, incredibile e allo stesso tempo confusionaria, di annullare la gara italiana dopo i sacrifici anche economici di chi vi ha preso parte e che ha privato ad ALEN la soddisfazione del titolo iridato conquistato comunque sul campo, resterà per sempre indelebile, soprattutto per il forte pilota finnico che mai più riuscirà a conquistare il titolo mondiale nonostante la considerazione di essere uno tra i più forti piloti di tutti i tempi.
    Il 1986, e con esso l'avventura dei gruppi B, termina in questo modo tra amarezze e veleni per la scomparsa di tre campioni e per un titolo deciso a tavolino lasciando comunque un grande ricordo nel cuore degli appassionati. La stagione 1987 prenderà il via con il RALLY di MONTE CARLO e con una stupenda vittoria di MIKY BIASION e della LANCIA DELTA 4WD gruppo A. Inizierà un ciclo incredibile di successi che porterà il pilota italiano alla conquista di due allori mondiali e la vettura torinese, nelle varie evoluzioni, sul tetto del mondo per ben 6 volte consecutive vincendo praticamente tutto ed entrando così dalla porta principale nella leggenda dei rally.
     
  4. teo89

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    un po di storia
     
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    Si potrebbero suddividere in due classi le automobili Gruppo B:
    Gruppo B 1 e Gruppo B 2.
    1: Lancia 037, MG Metro 6R4, Renault 5 turbo, ecc.
    2: Ford RS200, Lancia Delta, Peugeot 205 Turbo 16 ed Audi quattro (tutte le versioni).
     
  6. Vekin Web

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    quindi in poche parole le B1 sono le RWD mentre le B2 sono le 4WD giusto???
     
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    No, la Renault 5 è a volte AWD e a volte 4WD.
     
  8. Vekin Web

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    aspetta...attento a cosa diciamo...i renault 5 non sono mica tutti gruppi B...e quello che correva nei gruppi B era trazione posteriore...mentre quello che corre in N3 se non sbagli è anteriore ed è il classico renault 5 turbo...mentre il gruppo B era il GT Turbo...se dico delle cappellate correggetemi...
     
  9. Ford RS200

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    No, grazie per avermelo ricordato.
    Comunque io ricordavo che al Renault 5 turbo non fosse a trazione posteriore, ma ora, tornando indietro nel tempo, mi ricordo che quando andai a Corbara a vedere il "6° slalom di Corbara" parteciparono delle Renault 5 RWD.
    Mi ricordo nel 2009.
     
  10. Klaudia96

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    in pratica le b1 sono anche tutte quelle che hanno motore posteriore o centrale e le b2 sono tutte quella a motore anteriore, giusto??
    Ma la r5 non è nata prima del gruppo b??
     
  11. Vekin Web

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    Sinceramente la R5 ha fatto un gran casino da quello che mi ricordo...perchè tante macchine vengono classificate come gruppo B ma magari non hanno mai corso come gruppo B...forse se si nasceva in quel periodo ci si capiva qualcosa in più...
     
  12. Ford RS200

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    Allora:
    Gruppo B (da gara): RWD;
    Da gara: Maxi 4WD;
    Da corsa: 4WD;
    Standard: 2WD (insieme a tutte le altre versioni).
     
    #12 Ford RS200, 31 Agosto 2011
    Ultima modifica: 31 Agosto 2011
  13. Klaudia96

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    mi ricordo delle maxi turbo, arrivata prima del gruppo, ma che se non sbaglio correva ancora con ragnotti nell'82-83 circa (o anche più tardi)quando già c'erano audi 4 e 037. sinceramente a parte la maxi turbo, le altre versioni le confondo tutte e non ci ha mai capito tanto
     
  14. Vekin Web

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    la renault è sempre stata una casinista e confusionara di idee nel mondo delle corse...ditemi di no se mi sbaglio...
     
  15. Uno45Turbo

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    Ma onestamente non capisco la divisione B1 B2....
     
  16. Daniele Grechi

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    La R 5turbo "maxi" originariamente fu omologata in gr4 e successivamente passò in grB. Ne esistono due versioni,"turbo 1" e "turbo 2" che cmnq differiscono per pochi particolari estetici e meccanici,per la cronaca la più quotata è la "1". Meccanicamente derivava dalla R 5 alpine turbo,però aveva il motore collocato in posizione centrale(praticamente....dentro l'abitacolo) e trazione posteriore,con evidente allargamento della carreggiata posteriore. In versione "standard" con il kit Renault Sport eroga sui 200 cv,non male per un 1400ed ebbe buoni risultati, anche se non fu mai in lotta per il mondiale, soprattutto con Jean Ragnotti. In Italia si distinse in mano a Lupidi e Tarabella. Visto che l'ho provata(l'aveva Athos Turrini,vedi "le più belle esclamazioni") posso dirvi che è divertente anche se caratterizzata dallo"strappo" tipico dei vecchi turbo,e comunque era penalizzata dalla cilindrata ridotta e da un non perfetto avantreno(era quello di serie...) inoltre nei mesi estivi all'interno c'era un pò....caldo. A suo favore la semplicità meccanica,la guidabilità ed il prezzo relativamente accessibile per un gr B da top ten
     
  17. Klaudia96

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    @Daniele... ma sai tutto!!!! :) :)
     
  18. Daniele Grechi

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    Non è che sò tutto.....sono solo......vecchio.....il primo rally che ho visto c'erano 124 e Fulvia......xò mi fa piacere regalarvi le poche cose che ho imparato in ___ anni di rally...:S
     
  19. Klaudia96

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    Grande!!! :) racconta, racconta che sono curiosa di sapere tante cose sui rally!! :)
     
  20. Uno45Turbo

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    In realtà nella Maxi 5 Turbo si parlava di ca 350cv, certo ancora molto distanti dei 500 di alcuni concorrenti...
     

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