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Piloti Toivonen Henri

Discussione in 'Piloti Rally' iniziata da rally, 28 Dicembre 2009.

  1. rally

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    Henri Toivonen (Jyväskylä, 25 agosto 1956 – Corsica, 2 maggio 1986) è stato un pilota di rally finlandese degli anni ottanta.

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    Suo padre Pauli Toivonen fu un famoso pilota di rally negli anni sessanta e anche suo fratello minore Harri intraprese la carriera di pilota.

    Aveva iniziato a correre nel 1975 nelle particolari gare sul ghiaccio con una Simca Rally per poi passare due anni dopo passa alla Sunbeam Avenger.

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    Nel 1978 alla guida di una Citroen Cx corre in Portogallo e Grecia, ma non riuscì a finire entrambe le gare; lo stesso anno con una Talbot Gruppo 2 corre al Rac arrivando nono. Nel 1979 corre molto in Inghilterra con una Escort Gruppo 4 alternando con altre macchine tra cui una 131 Abarth ufficiale avuta grazie a suo padre molto amico di Cesare Fiorio. Nel 1980 diventa pilota ufficiale nel team Talbot, insieme a Frequelin, vincendo l'Artic e al Rac, aggiudicandosi a 24 anni, 3 mesi e 24 giorni il primato il pilota più giovane a vincere un rally iridato. Successivamente arriva quinto al Sanremo 1980 e al Monte Carlo 1981, trovandosi accanto come copilota Fred Gallagher uno che non parla la sua lingua ma sa solo l'inglese, per capirsi nomineranno le curve: cattive, veloci e medie. Nel 1981 arriva secondo in Portogallo e in Italia. Nel 1982 e '83 fa parte del team Rothmans con una Opel Ascona 400 e Manta 400 facendo in squadra con Walter Röhrl molti ritiri, rimonte storiche ma ebbe poche soddisfazioni. Nell'attesa nell'europeo con la nuova Porsche 911 a trazione integrale corre il San Marino con una Ferrari 308 Gt ma è costretto a ritirarsi per rottura della scatola dello sterzo.

    Nel 1984 arrivò secondo al campionato europeo con una Porsche 911 del Team Rothmans, malgrado l’auto non fosse mai stata omologata e piena di problemi si aggiudica cinque gare, compreso il Costa Smeralda, nonostante corresse con le "stampelle" per problemi fisici, a causa dell'incidente in una gara Kart.

    Nel frattempo debutta con la Lancia 037 in qualche gara del mondiale, conquistandosi la fiducia di Cesare Fiorio che lo vuole nel Team Lancia, passando definitivamente nel 1985 a far parte della Casa Torinese, vivendo la fase finale della 037, ormai sorpassata dalle vetture con le 4 ruote motrice, in Costa Smeralda però esce di strada infortunandosi nuovamente alle vertebre rimanendo infermo per dei mesi. Ma la Lancia per stare al passo con la nuova tecnologia delle quattro ruote motrici più competitive sullo sterrato, ha già pronta la nuova "arma", la Lancia Delta S4.

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    L'inizio della stagione '86 lo vede tra i favoriti per la vittoria finale del Mondiale ottenendo subito una vittoria al Rally di Monte Carlo. Al Rally di Svezia quando era già in testa dopo poche speciali, una rottura di una valvola lo costrinse al ritiro. Al Rally di Portogallo, dopo la prima speciale (con le tre Lancia di Alen, Toivonen e Biasion già in testa) ci fu uno sciopero bianco dei Piloti, che in seguito all'incidente di Santos con la RS 200 che uccise tre spettatori, decisero di non partire per le speciali successive per le scarse misure di sicurezza dei tifosi lungo i tracciati. Toivonen fu portavoce della protesta di tutti i piloti ufficiali che partecipavano al Rally. Al Costa Smeralda ottenne la vittoria che fu schiacciante anche considerando che per alcune speciali ebbe un guasto al compressore volumetrico della S4. Al Tour de Corse del 1986, Toivonen, prese la testa immediatamente con distacchi incredibili. Questa vittoria lo avrebbe riportato in testa al mondiale e al rally. Malauguratamente uscì di strada sulla discesa del Col d'Ominanda lungo una curva a sinistra apparentemente facile, ma che comunque confinava con un burrone molto ripido, non protetto da muretti o guard-rail e pieno di alberi. L'auto cappottando urtò con il fondo un fusto di un albero, il serbatoio, trovandosi sotto i sedili, fu compresso fino a rottura. La benzina investendo le parti incandescenti del turbo e dei collettori di scarico, si incendiò e così l'auto che aveva appena finito di cappottare fermandosi sul tetto. Non ci fu scampo per Henri e Sergio Cresto. Bruno Saby e Miky Biasion arrivati sul luogo dell'incidente in un paio di minuti, non poterono fare niente per salvare Henri e Sergio in quanto il calore emanato dall'incendio era insopportabile anche a diversi metri di distanza... Allucinante è la conversazione radio di Siviero (copilota di Biasion) con la squadra Lancia quando li avvisa dell'incidente. Sul luogo dell'incidente, dov'è la lapide, non mancano mai messaggi e ricordi dei suoi fans.

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    Henri dopo la sua morte rimase nei cuori di tutti gli appassionati di Rally e per questo in suo onore gli viene dedicata la Corsa dei Campioni, una gara su un circuito dove i piloti storici di tutte le epoche si affrontano usando diversi tipi di auto.

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  2. Piccolorallysta

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    A une mse dall'aniversario della sua morte... GRAZIE DELLA BREVI MA INTENSE EMOZIONI CHE CI HAI REGALATO

    RIP HENRI....

    [video=youtube;KYGgwgNmJuY]http://www.youtube.com/watch?v=KYGgwgNmJuY[/video]

    Si vede poco ma è intenso
     

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