Dakar 2013

Fra le auto vittoria di Roma, il quale così recupera terreno sulla testa della gara, è attualmente quinto nell'assoluto, ma incalza Novistkiy e e De Villiers in zona podio. Qualche problema per Al Attiyah, che rimane comunque saldamente secondo, mentre Peterhansel consolida la sua leadership.

 

Oggi tappa abbastanza lunga, un pò di sabbia all'inizio, poi percorsi di montagna molti difficili da percorrere, oltre che una sezione di trasferimento interna alla speciale. Si arriva al traguardo ad oltre 3000 metri di altezza.
Fra le moto sono arrivati i protagonisti, primo Chaleco Lopez, sempre in forma, ma Pain mantiene la speciale, con Despres sempre nel gruppo di testa, temporeggiando.
Quinto Botturi, nell'assoluta è sesto a soli dodici minuti dalla testa della gara.
Fra le auto, prima del trasferimento, Al Attiyah domina e recupera sei minuti su Peterhansel, Chicherit insegue a breve distanza il pilota Mini, mentre sono segnalati problemi per Roma. Bene Terranova, locale su BMW, in lotta nella classifica dei big.
Gravi problemi al motore per Sainz, che ha dichiarato di non riuscire a riparare: ormai si prospetta un ritiro per lo spagnolo, poco fortunato in quanto ad inconvenienti tecnici e regolamentari.
Combattimento molto duro fra i giganti dei camion, Iveco e Kamaz, De Rooy, partito in salita, rimonta su Nikolaev, finalmente più brillante. Con la sorpresa di ieri, ovvero il crollo in classifica di Loprais, De Rooy, in tappa è quarto attualmente, è virtualmente primo nell'assoluta.
Stacey si è nuovamente capottato e ha perso molto tempo, mentre Biasion copre le spalle del compagno e rimonta in classifica.

 

Altro dramma alla Dakar, muore Thomas Bourgin, uno dei più giovani partecipanti alla gara. Purtroppo, a rendere ancora più grave l'accaduto, è che l'incidente è avvenuto per responsabilità estranee al pilota, peraltro in trasferimento, a causa di uno scontro con un'auto della polizia ferma sul tratto stradale.
Siccome ritengo anche squallido doversi affidare ad articoli di stampo giornalistico, a volte polemici, a volte poco chiari e imprecisi, mi sembra corretto allegare il comunicato ufficiale:
Communiqué spécial étape 7 : Dakar

 

@ATRACING

No, penso proprio di no, nei ricordi personali, anzi, ci sono state tragedie di più grande portata, l'Africa ne ha sempre prodotte, specie in assenza di protezioni e strumentazione moderne, allora la Parigi Dakar era molto più cruda.
Oggi non è da meno, non ha perso il suo spirito ed è un rally, che, ahimè, causa numerosi incidenti, talvolta ancora mortali. E' tutt'altro che corretto ragionare con i numeri, perchè dietro ad un decesso c'è ben altro, ma il fatto che sia in calo il numero di morti in prova, potrebbe essere un punto di partenza, la Dakar è pericolosa, tuttavia, di fronte a uscite di strada agghiccianti senza conseguenza, si può certamente cogliere un miglioramento.
Le moto sono ancora un punto debole e di difficile soluzione, "the motorsport is dangerous", ma io trovo altrettanto inaccetabile che le morti si raccolgano nei trasferimenti, per imprudenze altrui.
Giusto portare la Dakar in Sudamerica, al di là del fatto che è capace di offrire tappe ugualmente straordinarie, soprattutto è stata eliminata una possibile causa, la quale danneggia una gara sia nel cuore degli appassionati, che nell'immagine negativa che porta sulle spalle ingiustamente, considerando anche la scarsa stabilità del Nord Africa e dell'Africa Occidentale.

 

"Quel fastidioso suono" serve ai piloti ed è un sistema montato su tutti i camion, la cui funzione è quella di segnalare la presenza di un concorrente a distanze limitate.
Stamattina è giunta la decisione degli steward di annullare la tappa, scelta chiaramente auspicabile, troppo impervie le condizioni del percorso, che comunque aiuta notevolmente Peterhansel, il quale mantiene quindi la sua leadership.

 

Non è stato piacevole lo spirito con cui ha affrontato le ultime tappe, che hanno segnato il suo ritiro definitivo e polemizzando con gli organizzatori ha dimostrato, a dispetto della grandissima portata del suo prestigio, poco fair play, mentre è evidente che la Dakar comporti numerose difficoltà, per gli iscritti e per i preparatori dell'evento, i quali devono garantire anche equità fra i partecipanti.