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Dakar 2016

Discussione in 'Rally Raid' iniziata da F150, 15 Luglio 2015.

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  1. F150

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    Sito Web: Official website of the Dakar rally raid


    Rinnova il suo volto la Dakar 2016, ancora una volta senza una reale rivoluzione. Il Cile ha annunciato l'impossibilità di ospitare la gara per il prossimo anno, che proverà a ripresentarsi nel 2017.
    Rientra dalla finestra il Perù, mettendo sul piatto nuove sezioni di percorso e in parte mostrando tratti già noti alla carovana della Dakar (arrivi a Pisco ed Arequipa). Rimarrà immutata l'essenza di quei percorsi così criticati dai piloti: gara ad alte quote, con frequenti saliscendi e molta più sabbia, aprendo maggiormente la strada alle 2WD e dunque al costruttore entrato nel 2015, Peugeot, che valuta la possibilità di passare al turbobenzina. Da valutare anche modifiche del frazionamento e della cilindrata stessa; la casa del leone è rimasta "scottata", gestendo il peso in eccesso tipico dei motori diesel e la loro tradizionale ruvidezza. E' chiaro che a quel punto dovrebbero sobbarcarsi le penalità regolamentari. Anche la X-Raid è al lavoro su un buggy, che potrebbe adottare un V8 proveniente dagli Stati Uniti, terra di grandi cilindrate.

    Cambia anche il direttore sportivo, con il passaggio di consegne fra Castera e Coma, con il primo che svolgerà il ruolo di co-driver di Cyril Despres. Le critiche, ma anche i ritmi estenuanti hanno portato il francese ad optare per una svolta nella propria carriera.
    C'è ovviamente il debutto di Hirvonen, che avverrà alla Baja Aragon con la Mini, in preparazione alla Dakar, mentre il talentuoso Vasilyev, già campione nella Coppa del Mondo Cross Country, potrebbe passare alla Toyota.

    Poche le modifiche al percorso boliviano, mentre nel 2016 non ci sarà il percorso ad anello con arrivo a Buenos Aires. Il traguardo è posto a Rosario, sede dalla quale ha preso il via l'edizione 2014. Anche per l'Argentina è stato effettuato un trapianto di prove classiche molto rallistiche. Ripulita la gara inoltre da microprove, come era accaduto nel finale della Dakar 2015.
     
    #1 F150, 15 Luglio 2015
    Ultima modifica di un moderatore: 18 Novembre 2015
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  2. TwoStroke

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    Per me il regolamento riguardante le auto dovrebbe essere rivisto; quel gran simpaticone di Schlesser a suo tempo aveva fatto tante di quelle modifiche per favorire il suo buggy, che tutti gli altri facevano prima a farsi un buggy piuttosto che un Pajero o un Nissan...
    Continuando il discorso new-entry, si vocifera che Loeb abbia doppio impegno, oltre a Dakar, anche al mondiale WRC con Citroen.
    Io sinceramente eviterei di prendere la strada dei turbo; sei in alto e secondo me sarebbe meglio trovare una soluzione con un aspirato. Saresti più leggero e scalderesti di meno.
    Diesel, va bene per i camion e per Le Mans ma per la Dakar no, ancora troppo grezzo.
    Mi piacerebbe vedere un ritorno di Mitsubishi, fine anni 90' e per buona parte del '00 dava legnate a tutti. Certo, c'era gente come Masuoka, Shinozuka, Fontenay e il buon caro Peterhansel...
     
  3. F150

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    Il problema è proprio quello. Le altitudini sono tali da sfavorire nettamente l'adozione di un motore aspirato e questo è un aspetto ineliminabile in una competizione come la Dakar. Sotto certi punti di vista la gara sudamericana, essendo più veloce rispetto ai tempi africani, si adatta meglio a curve di potenza e coppia più "piatte", ma quando raggiungi i 4000 m la potenza persa è tale da preferire largamente un turbo.

    Sul diesel, chissà, forse alla Peugeot manca un po' di know how in questo settore (a livello di competizioni, sia chiaro), hanno forse pagato l'assenza dalla Dakar per troppi anni. X-Raid, dal suo canto, costruisce in larga parte autonomamente telaio e componentistica e fa uso del ben più che collaudato 3.0 L6 BMW. Nell'ambito del diesel la preparazione "sul campo" è tanta, forse ineguagliabile nel mondo del rally raid.
    E' chiaro che se si decide di costruire in casa un diesel ad alte prestazioni, servono investimenti e studi dei materiali ingenti, anche perché si va in un settore il cui margine di conoscenza è ancora molto ampio. Anche la sollecitazione del cambio è un problema classico dei diesel da competizione, così come i danni alle parti rotanti.
    Credo quindi che in Peugeot il vero problema fosse l'affidabilità e non tanto la prestazione, che pure sarà stata inficiata da una guida accorta e magari evitando di sfruttare al limite la componentistica. Anche quello del raffreddamento è parso un "grattacapo" per i tecnici della Casa del Leone.
    Ad ogni modo il regolamento tecnico (di alto valore, da cui la Commissione FIA WRC avrebbe dovuto trarre spunto!) è molto libero e consente modifiche ampie e soluzioni originali, quindi in Peugeot sapranno (e potranno!) dare un taglio interpretativo delle regole assolutamente rinnovato.

    Sui gusti non discuto. Il diesel nelle competizioni può piacere o no, è un fatto ridotto alla pura soggettività. Non condividerei personalmente la sua introduzione in campionati che non si possano definire rigorosamente endurance (F1,WRC, WTCC), mentre ne apprezzo l'ingresso alla Dakar e a Le Mans (ormai una decina di anni fa) perché si è veramente aperta una prateria di fronte e la ricerca è tutt'altro che plafonata.

    Concordo invece a proposito dei buggies e dei 2WD. Sicuramente un simile regolamento "liberalizza" un ampio settore di competizione e permette a molti concorrenti di presentarsi come possibili contendenti al successo finale con spese (relativamente) contenute, allargando dunque la platea. Sullo "spirito" di queste vetture invece sono sempre stato un po' più scettico, anche per la distanza evidentemente "culturale" (essendo maggiormente sviluppati nel solco di una tradizione agli antipodi della nostra, ovvero quella statunitense).
     
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    Ho letto con accuratezza quello che hai scritto e mi trovo d'accordo con te.
    Tutta via, anche se sarebbe un'impresa veramente molto ardua, e difficile da attuare, mi chiedo come nessuno abbia pensato a una vettura a GPL;
    Io per primo sottolineo che far rifornimento sarebbe un problema in mezzo al deserto o alle montagne. E questo sarebbe il primo grattacapo da risolvere.
    Visto il risultato di Basso penso che lo sviluppo ci possa essere, certo parliamo di Rally Raid e non Rally, ma non la vedo troppo come un'utopia.

    Io ho sempre visto Mr. Gordon con un occhio di ammirazione, tentando di affrontare la Dakar con un Pro-Truck. Però è difficile competere, nonostante abbia un "motorone" è pur sempre un veicolo pesante.
    Prima di lui ricordo H. Pescarolo, ma lui usava un Chevy che era veramente un cancello.
     
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    Per provare a "stimolare" i costruttori ad introdurre il GPL (ma anche altre soluzioni "ecologiche") si potrebbero proporre scaglioni di emissioni di CO2/km, attribuendo diverse flange, ad esempio. Questa soluzione, però, andrebbe ad "ammazzare" il diesel. E poi bisogna evitare di complicare eccessivamente uno dei pochi regolamenti "liberali" e sottili. Alternativamente, c'è l'opzione del tetto sui consumi:tale sistema, invece, presente per i camion, andrebbe a favorire il diesel. Allo stato attuale, non è nemmeno molto probabile l'ingresso dell'ibrido, in caso di introduzione di un plafond circa i consumi di carburante: ci sarebbe da comprendere l'entità dei cavalli recuperati (non saranno molti, comunque) e ciò farebbe lievitare i costi, anche se sarebbe interessante proporre un sistema analogo a quello già messo in commercio da diverse case, con trasformazione di 2WD in 4x4 attraverso il collegamento del motore elettrico al semiasse posteriore.

    Ritornando al GPL, c'è anche da aggiungere che finora solo la BRC (a quanto mi risulta) ha studiato un sistema di iniezione diretta, senza le pre iniezioni di benzina. La gestione del GPL, di per sé, è comunque molto più problematica del benzina (ovviamente) e dubito che le case siano molto interessate, non tanto per le prestazioni (anche a livello commerciale siamo al 90% della resa di un benzina), ma per il peso e per le temperature in gioco (essendo molto sensibile a variazioni di °C).
    Sull'elettrico, direi molto semplicemente che la Dakar è troppo poco sicura per un'ibrida. Dalle alte temperature, all'istruzione dei piloti in caso di intervento sui motori elettrici, fino al problema della resistenza di tutto il sistema e dell'impianto agli urti. Sotto questo profilo, già l'ibrido nel WRC sarebbe un problema.
     
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    Le statistiche della Dakar sono impressionanti, l'anno scorso hanno concluso con successo la gara meno della metà dei partecipanti. Questo a sottolineare la durezza di questa gara. Nei quad la percentuale di successo scende ancora

    Moto = 44%
    Quads = 37,5%
    Auto = 41,5%
    Camion = 71,4%
    Totale = 47,3%

    Decessi ( 1 morto dopo la quinta speciale ) = 0,23%
    foto3066.jpg
     
  7. TwoStroke

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    Riferisco, purtroppo, la scomparsa di Carlos De Gavardo.
    Un infarto lo ha colpito mentre era in bicicletta con il figlio.
    Un pensiero va a lui e alla sua famiglia.
    R.I.P Carlos.
    Inviato dal mio 735 Turbo
    -Ti Voglio Racing-
     
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    Due giorni fa il governo peruviano ha informato gli organizzatori della Dakar che non potrà ospitare l'evento nell'anno venturo, al fine di reindirizzare l'impegno economico verso strutture di protezione sociale, poiché nell'inverno 2016 (estate peruviana) dovrebbe abbattersi il fenomeno climatico periodico di El Niño, che si caratterizza per un anomalo aumento della temperatura dell'Oceano Pacifico, alternando periodi di siccità e di piovosità.
    Storie di populismo e dirigismo sudamericano, per intenderci. Classica e certo non nuova situazione surreale di un continente rimasto immobile per secoli.
    ***
    Sarà dunque necessario ridisegnare completamente il percorso, che si snoderà fra Argentina e Bolivia. Natura della gara stravolta. Chi ha creduto (nonostante tutto) -come Peugeot- di doverci ancora provare con il 2WD, sarà costretto a soffrire, ancora una volta. La sabbia era tutta concentrata in Perù. Dura pensare di vincere con percorsi rallistici, non lontani dal modello 2015.
    ***
    Al Attiyah nel weekend di Ferragosto ha vinto per la terza volta l'Hungarian Baja, salendo in testa al campionato. Secondo il sempreverde Ten Brinke, che completa la doppietta Mini. Assente Vasilyev per problemi di salute.
     
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  9. TwoStroke

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    Se passano dalla Bolivia immagino rasenteranno la foresta pluviale e il fango credo non mancherà.
    Effettivamente, come ha detto F150, è un completo stravolgimento della gara se non del percorso.
    Mi dispiace ammetterlo ma è una gara che sotto certi punti di vista sta perdendo il suo fascino.
     
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  10. Alberz

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    Pare che ora nascerà un nuovo raid da Mosca a Pechino con Gazprom tra i promotori principali. C'è da dire che come percorso è ricco di storia e fascino (non intendo nel mondo del rally moderno ma in generale) e credo anche di varietà di superfici. Con un mostro come Gazprom come promotore poi il respiro dell'evento sarà sicuramente internazionale.
     
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  11. F150

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    Qualcuno dallo spirito irriverente potrebbe far notare che le dune (e che dune!) sono copiosamente presenti in Cina.
    E' chiaro che la fattibilità è tutt'altra cosa. A partire dalla mostruosa escursione termica. Per non parlare dei grattacapi logistici. Bella, comunque, l'idea di un vero (non come quello attuale) Rally ispirato in parte alla Via della Seta.
    ***
    Mi ero dimenticato di riportare una notizia vecchia, ma fondamentale. Ales Loprais (foto in basso) prenderà parte alla Dakar con l'Iveco Torpedo, portandosi dietro gli sponsor dei tempi del Tatra. Gran mezzo, ma senza una squadra solida, privato di un reale supporto della casa, con l'arrivo di Liebherr alla Kamaz (e gli straordinari sviluppi motoristici implementati dalla casa austriaca, che supporta Kamaz-Masters) e soprattutto non avendo trucks d'assistenza, la Dakar non avrebbe mai potuto vincerla. Il passaggio al MAN nel 2015 era un segnale.
    Nei camion la lotta sarà sempre più bipolare, sempre più Iveco vs. Kamaz. Con poca sabbia, comunque, i russi hanno vinto già mezza Dakar. Ma un pilota di valore in più ci voleva.

    b_0_0_0_00_images_newsletter_16_4_2015_iveco_iveco-1.jpg


    Nei test estivi in Africa di De Rooy, c'era anche l'equipaggio Van Genutgen-Van Limpt-Van Gemert. Tester o squadra sempre più larga (ci saranno alla Dakar anche Pep Vila e Jo Adua per l'assistenza)?
     
  12. Alberz

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    Aggiungerei anche che come tragitto ricorda la pechino parigi di inizio '900. Non so se già allora si chiamavano rally, ma di sicuro è un antesignano.
     
  13. TwoStroke

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    Si sa già quale emittente televisiva trasmetterà la gara?
     
  14. rally

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    Credo Eurosport.
     
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  15. TwoStroke

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    Perciò i poveri cristi, come me, che non hanno sky rimangono a piedi;
    Pensavo lo facessero vedere anche su Italia 2...
     
  16. F150

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    Non c'è nulla di ufficiale e quindi non si può dire niente. Due anni fa, l'accordo con Mediaset venne raggiunto fra novembre e dicembre e annunciato a gennaio. Stesso discorso per Sportitalia, un anno fa. E' praticamente garantito che Eurosport Italia seguirà l'evento, mentre non è chiaro se ulteriori emittenti faranno lo stesso.
    La qualità certamente si è ridotta. Si è passati dalla progressiva introduzione della diretta (che nel 2012 si estendeva per quasi due ore su Eurosport, seguita la sera dalla tradizionale sintesi) al ritorno ad un format scarno. Le uniche dirette sono condotte dalla tv sudamericana e da France 1-2-3.
     
  17. F150

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    E' in corso il China Silk Way Rally, percorso interessante, aspro e lungo con 2200 km di prove speciali più tremila chilometri di trasferimenti.
    Sul sito ufficiale non sono riportate le classifiche ma qui (Silk Road Rally - Etape 10 : Zhangye-Jiuquan - Peugeot Sport) c'è un regolare aggiornamento da parte di Peugeot Sport.
    Rally dominato dai francesi, in testa Peterhansel, con ventidue minuti su Despres. Terzo Han Wei su Haval, seguito da Lavielle a 43'. Indubbio che l'ex motociclista debba ancora crescere, viste le difficoltà a tenere il passo anche dei rivali cinesi (bersagliati da inconvenienti tecnici).
    Il rally terminerà fra tre giorni; le prove non sono molto lunghe (le problematiche logistiche di cui si parlava sopra), sono veloci, spesso fangose, con qualche inserto di sabbia e perfino qualche duna.
     
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  18. F150

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    La Peugeot nella giornata di ieri ha vinto il Silk Way Rally 2015, con la doppietta Peterhansel-Despres. I vantaggi sui rivali dell'Haval (incluso l'esperto di Dakar Lavielle) sono sempre stati interessanti, anche nei parziali veloci e non sabbiosi. Proprio a proposito di sabbia, la 2008 DKR ha continuato a dare ottimi segnali che si erano già intravisti alla Dakar.
    Qualche riflessione è comunque opportuna. Di fatto, il progetto iniziale, sportivo e tecnico, è stato un fallimento. Pochi giri di parole. L'obiettivo era una partecipazione lampo, tre o al massimo quattro anni come in passato, vincendo al primo o al secondo anno disponibile. L'anno scorso c'erano le (lecite) giustificazioni di rito per un programma oltretutto coraggioso. Le premesse erano quelle di un piano sportivo (relativamente) economico, fulmineo, che sicuramente nascondeva una ben evidente sottostima del potenziale degli avversari.
    Ma ribaltare la progettazione di una vettura, dopo aver affermato ripetutamente che la carreggiata corta e l'altezza non avrebbe causato problemi, è un fatto grave per un competitor di simile spessore. La versione presente al rally cinese ha apportato modifiche importanti, ma non ancora sostanziali e nette. Quelle arriveranno a novembre, con il passaggio ad un telaio con carreggiata (si prevede) più larga di 20 cm ed un passo più lungo.
    Finalmente, sarebbe giusto dire. Si è capito da parecchi anni che la Dakar sudamericana è troppo veloce, i cui percorsi spesso hanno sede stradale larga, anziché stretta, per essere affrontata con una vettura troppo morbida. Anche sull'escursione dell'ammortizzatore, secondo me, hanno giocato troppo.
    E' facile dedurre, inoltre, che con una Dakar composta da Argentina e Bolivia, dopo l'uscita del Perù, sarà praticamente irrealizzabile la velleità di successo dei francesi. Non sarà nemmeno facile per gli organizzatori, che a fine estate, di norma, completano già la stesura del roadbook. E invece si ritrovano con un percorso da ridisegnare ad appena due mesi dalla presentazione.
    C'è il nodo motore da scogliere, che è forse il più spinoso. Pare probabile -vista l'assenza di notizie sul tema- che la casa del Leone abbia rinunciato al progetto turbo-benzina. Qualora dovesse presentarsi effettivamente (a sorpresa, visti i tempi necessari per lo sviluppo di un nuovo motore) questa prospettiva, il flop sarebbe doppio. Il V6 60° è la soluzione più semplice e adatta al posizionamento centrale, ma diciamo pure che l'L6 di BMW montato sulla Mini X-Raid non ha nulla da invidiare.
     
  19. TwoStroke

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    Concordo con F150, soprattutto sulle soluzioni tecniche.
    Gli ammortizzatori in questi terreni giocano un ruolo molto importante, infatti oltre a tante rocce ci sarà fango e perciò serviranno buoni pneumatici. A dirla tutta spero di vedere un risultato un po' più soddisfacente rispetto all'anno passato.
    Gli equipaggi si sanno già?
     
  20. F150

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    No, la Dakar viene tradizionalmente presentata nei dettagli (road book e lista iscritti, più informazioni complementari) a novembre. La prossima settimana (18 settembre) mostreranno il percorso in linea di massima, per valutazioni specifiche si attenderà l'evento nelle ultime due settimane di novembre.
    Detto questo, ti anticipo tranquillamente che variazioni sensibili rispetto allo scorso anno nella lista iscritti non ci saranno. L'unico passaggio significativo è stato quello di Loprais da MAN ad Iveco De Rooy. Fra i piloti top, gli equilibri rimarranno identici, al massimo potremo vedere come evolverà il buggy X-Raid con Chicherit (si presume).
    Sempre per quanto riguarda i camion, entrerà fra gli sfidanti, dopo Renault, anche Scania con Van den Heuvel. I piloti olandesi sono tradizionalmente quelli di riferimento fra i camion, ma generalmente pagano lo scarso supporto delle case, senza veicoli di assistenza e senza il supporto tecnico della casa, che è molto più importante di quanto possa sembrare in una categoria che fa uso di mezzi molto simili a quelli di serie.
     

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